Blitz Pandora, quei voti per Caterina Chinnici “a sua insaputa”: i destini incrociati di due ex dem

Tutto, rigorosamente, a sua insaputa. La vittima collaterale – o la beneficiaria, dipende dai punti di vista – dei voti sporchi oggetto del blitz Pandora è Caterina Chinnici. Ben oltre ogni paradosso pirandelliano, siamo quasi a Kafka: l’eurodeputata figlia di Rocco Chinnici, magistrato-eroe ucciso dalla mafia, destinataria finale dei presunti patti corruttivi, in uno scenario dove i clan si fanno Caf elettorali. Lei, ovviamente, è estranea all’indagine. Ma è per farla rieleggere a Bruxelles che, secondo l’accusa, Luca Sammartino avrebbe favorito un esponente dell’opposizione di Tremestieri impedendo l’apertura di un’altra farmacia concorrente. All’epoca la candidata e il suo grande elettore erano entrambi nel Pd di Matteo Renzi. E l’allora deputato regionale dem dimostrava di crederci davvero. Bisogna «dare un messaggio in Sicilia» perché «c’è un degrado culturale infinito» e «l’occasione può essere il voto per le europee», con il «sostegno a Caterina Chinnici», diceva, intercettato, all’aspirante voltagabbana Mario Ronsisvalle.