Sul banco dei testimoni c’è Carmelo Petralia, uno dei magistrati della procura di Caltanissetta che si occupò delle inchieste sulle bombe di Capaci e via D’Amelio, oggi è indagato per calunnia, per il depistaggio del falso pentito Scarantino. “Il rapporto col Sisde lo teneva il procuratore Tinebra – dice – all’epoca, data l’enormità di quanto successo, ci fu un concorso di contributi incredibile. Nella stanza del procuratore vidi anche esponenti dell’Fbi e del Bka tedesco. Quando vidi Bruno Contrada mi colpì invece la sua faccia, che mi evocava qualcosa di sinistro ricordai i racconti di alcuni testimoni che avevo sentito nel corso delle indagini sulla strage di Capaci: Falcone non si fidava di lui. Poco tempo dopo seppi che era stato arrestato a Palermo”.