Borsellino, il testimone: “La figlia di La Barbera ci offrì l’agenda rossa”

Un supertestimone ha riaperto l’indagine sui misteri dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, trafugata dopo la strage. Non è un pentito di Stato, e neanche un ex mafioso. È una persona come tante. Un giorno sua figlia gli chiede un favore: «La mia amica Serena non si sente più di tenere una cosa di suo padre, che è morto nel 2002, era il questore di Palermo Arnaldo La Barbera. Potresti conservarla tu?». L’uomo chiede di cosa si tratti. La figlia risponde: «È l’agenda rossa di Borsellino». Così, un uomo con la sua vita normale è diventato all’improvviso il supertestimone di uno dei misteri d’Italia. Ci ha messo però del tempo per presentarsi ai carabinieri del Ros. Quando è arrivato in caserma, nel marzo scorso, ha detto: «Ho deciso di riferire soltanto oggi questi fatti perché avevo un po’ di paura. E solo dopo un colloquio con un generale e un avvocato ho deciso di farmi avanti raccontando che l’agenda rossa la tengono i familiari di La Barbera».