Sono decine le richieste di scarcerazione – “per motivi di salute” e “rischio Coronavirus” – inoltrate in questi ultimi giorni dagli avvocati dei boss di Cosa nostra. Ma, al momento, le porte del carcere si sono aperte solo per due mafiosi di spessore: Francesco Bonura, ai domiciliari per decisione del tribunale di sorveglianza di Milano, e Pino Sansone, anche lui adesso ai domiciliari dopo il provvedimento del tribunale del riesame di Palermo, come scritto ieri da Repubblica. Per quest’ultimo caso, la procura era stata chiamata ad esprimere un parere, ed è stato negativo. Come per tutte le altre istanze di scarcerazione. Si era fatto avanti anche Settimo Mineo, l’anziano della nuova Cupola, ma i giudici lo hanno lasciato in carcere.
