Secondo quanto emerge dagli atti di indagine di “Buena Ventura” «sussiste certamente il sodalizio» dedito al narcotraffico «che si fonda su una stabile ed autonoma struttura organizzata di mezzi e di uomini, in funzione della realizzazione del programma illecito, aperto e indefinito, volto alla sistematica importazione e cessione di sostanza stupefacente». Lo stabiliscono le motivazioni della sentenza di secondo grado del maxi-processo dell’operazione antidroga definito in abbreviato dinanzi ai giudici della Corte d’Appello di Reggio Calabria (presidente Monaco, a latere Laganà e Scortecci), con 11 condanne per complessivi 104 anni di reclusione.
