Camorra a Caivano. “La lista del racket come un’eredità”. Ma una vittima reagì

La lista del racket come «un lascito ereditario». Nomi, indirizzi e tariffe degli imprenditori sotto estorsione vengono «tramandate» dai malavitosi che si avvicendano sul territorio per garantire continuità alla riscossione del denaro. È una pressione «generalizzata», che prende di mira «ogni forma di iniziativa commerciale», quella esercitata dalla camorra di Caivano così come delineata dalle indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dalla Procura, che ha portato all’arresto di 14 persone. L’ordinanza, firmata dalla giudice Ambra Cerabona su richiesta delle pm Giorgia De Ponte e Francesca De Renzis, coinvolge il gruppo ritenuto capeggiato da Antonio Angelino detto “Tibiuccio”, 68enne indicato dal collaboratore di giustizia Antonio Cocci come «il capo indiscusso», colui che «comanda su tutta Caivano».