Carcere a vita per il capo delle cosche “confederate”

Il capo riconosciuto delle “cosche confederate” cosentine trascorrerà il resto della vita dietro le sbarre. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna alla massima pena prevista dal nostro ordinamento nei confronti di Francesco Patitucci, responsabile del duplice omicidio Lenti-Gigliotti. Il boss è indicato nella maxinchiesta “Reset” condotta dalla Dda di Catanzaro, guidata da Vincenzo Capomolla, come il punto di riferimento delle cosche che si sarebbero spartite gli affari illeciti nella vasta area compresa tra Cosenza, Rende, Montalto e la Valle dell’Esaro. Le responsabilità di Patitucci sono state cristallizzate in una sentenza di condanna a 20 anni firmata dal Gup distrettuale di Catanzaro, Fabrizia Giacchetti, lo scorso 19 dicembre. Si tratta di un verdetto di primo grado che sancisce l’esistenza di consorterie mafiose federate, con cassa comune, e settori d’influenza ben stabiliti con le mani ben addentro nel racket, i traffici di droga, i prestiti privati, la gestione dei servizi di sicurezza in occasione di grandi manifestazioni pubbliche.