Case, soldi e capretti per le soffiate al boss: così hanno scoperto e arrestato 5 carabinieri nel Napoletano.

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A libro paga, con un fisso di mille euro mensile. Ma anche soci occulti della camorra, che compravano a basso costo villette abusive costruite in zone vincolate su cui avrebbero dovuto esercitare il loro controllo. Villette poi rivendute con ampio margine, sempre grazie alla loro amicizia con il boss Pasquale Puca. E non è tutto: capretti e cesti di pesce, dolci artigianali la domenica, champagne e altri regali, tanto per non indispettire nessuno. Eccole le accuse mosse ad alcuni degli otto carabinieri indagati dalla Dda di Napoli per collusione con il clan Puca di Sant’Antimo. Indagini sul gruppo di lavoro che avrebbe dovuto fronteggiare abusi edilizi, traffici illeciti di rifiuti e che avrebbe dovuto contrastare il clan del boss Pasquale ‘o minorenne (da qualche anno all’ergastolo).