Catania, 31 condanne per i boss del clan Alleruzzo-Assinnata-Amantea: 8 anni all’estortore del cavalier Condorelli

È passato quasi un anno dalla requisitoria dei pm Andrea Bonomo e Giuseppe Sturiale in cui analizzarono i passi salienti della maxi inchiesta Sotto Scacco che mise ko i reggenti di Cosa nostra a Paternò. Ora per i boss del clan Alleruzzo-Assinata-Amantea sono arrivate le 31 condanne e le 5 assoluzioni del gup Luigi Barone. È arrivata poco fa la sentenza che chiude il processo abbreviato per 36 imputati. Alla sbarra gli esponenti delle tre correnti della mafia di Paternò.  All’ombra del castello normanno gli Alleruzzo, gli Assinnata e gli Amantea avrebbero cercato di rifondare il potere mafioso che un po’ si era allentato dopo blitz e arresti. Santo Alleruzzo (condannato a 11 anni) avrebbe approfittato dei permessi premio dal carcere – dove sconta l’ergastolo – per ripianare dissidi e dare direttive, Mimmo Assinnata senior (pena di 1 anno e 4 mesi in continuazione) con Pietro Puglisi (20 anni di carcere) avrebbero ricompattato le fila anche grazie a imprenditori vicini, Vito Amantea (15 anni) , figli dell’uomo d’onore Franco, avrebbe creato un gruppo criminale capace di farsi strada in autonomia.