Chi è il catanese coinvolto nel maxi blitz contro la ‘ndrangheta: comprava fiumi di cocaina Calabria

C’è anche un catanese fra i 108 destinatari di quattro diverse ordinanze di custodia cautelare emesse da altrettanti gip, nell’ambito dell’operazione “Eureka”, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. E non si tratta di un personaggio qualunque, ma di un vero e proprio boss: Carmelo Distefano, figlio di “Tano sventra” e fratello di “Ciccio pasta cca sassa”, finito agli arresti nell’agosto di tre anni fa con l’accusa di essere uno dei principali responsabili della sparatoria con due morti (“Enzo negativa” Scalia e Luciano D’Alessandro) e una decina di feriti registrata in viale Grimaldi, fra Librino e San Giorgio, nell’ambito di un vero e proprio regolamento di conti fra i cursoti milanesi e una frangia del clan Cappello. Distefano, al quale il provvedimento è stato notificato in carcere, è accusato di avere acquistato ingenti quantitativi di cocaina dai Mammoliti di San Luca, “broker” in affari con i sudamericani, proprietari di un grosso deposito di stoccaggio della droga a Roma e che, su precisa richiesta, anche durante la pandemia erano in grado di approntare notevoli spedizioni di stupefacenti verso il Meridione.