«Cinque di “nero” quanto me li fai?», «Beh, minimo 75 me li devi dare», «Adesso vengo», «A te aspetto, così mi fai pure una ricarica postepay ah!». Sono storie di droga quotidiana di provincia, a Torregrotta, lungo la costa tirrenica messinese, che viene giornalmente invasa come Messina da chili e chili di “roba” da smerciare ovunque, vicoli, piazze e case di spaccio a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ora arrivano pure davanti alle scuole medie, una giacca con la doppia fodera da aprire all’improvviso in un angolo appartato per fare vedere la merce ai ragazzini, va molto il crack a 5 euro a “caramella”, e poi ti rovini per sempre. È un dialogo cliente-spacciatore per 5 grammi di hashish e un “pezzetto” di crack che fa parte delle carte giudiziarie dell’operazione antidroga “Principale”, che ora registra il deposito delle motivazioni da parte della gup Tiziana Leanza per le undici pesanti condanne decise a gennaio con il rito abbreviato. In fondo è un abbecedario dello spaccio declinato tra cocaina, crack, hashish e marijuana tra Messina, Torregrotta, Milazzo e Barcellona.
