Confermato l’ergastolo a Messina Denaro. E lui ringrazia l’avvocato

È stato arrestato il 16 gennaio scorso dal Ros dopo trent’anni di latitanza e in carcere continua a custodire i segreti della drammatica stagione delle stragi che insanguinò l’Italia nel 1992. Matteo Messina Denaro è stato condannato anche in secondo grado all’ergastolo dalla corte d’assise d’appello di Caltanissetta presieduta da Maria Carmela Giannazzo, come chiesto dai procuratori generali Antonino Patti, Fabiola Furnari e Gaetano Bono. Il boss è stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, che portarono all’uccisione dei giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti delle scorte. Lui, l’imputato eccellente, non si è mai presentato in aula, ha pure rinunciato al suo legale di fiducia, la nipote Lorenza Guttadauro. E al difensore d’ufficio ha mandato un telegramma per complimentarsi dopo l’arringa: «Buona vita – Del poco che so mi è piaciuta la sua arringa».