Cosche contrapposte e omicidi. Non regge l’aggravante mafiosa.

Processo,Scacco,Matto,cosche,crotonesi,sentenza,Cassazioneno,associazione,mafiosa,Crotone

La contestazione dell’aggravante mafiosa per gli omicidi del processo “Scacco matto” non è stata adeguatamente specificata dalla pubblica accusa. Al contrario, tale addebito ha trovato spazio solo nell’espressione «esecuzione del programma delittuoso dell’associazione». Per questo, lo scorso 25 maggio la Cassazione, nel confermare l’ergastolo non ostativo a carico del boss di Cutro Nicolino Grande Aracri (62 anni) e dei due capi bastone, Vito Martino (51, Cutro) e Salvatore Nicoscia (49, Isola Capo Rizzuto), ha escluso l’aggravante prevista dall’articolo 416 bis, comma 1, del codice penale nei confronti dei tre imputati coinvolti nel terzo grado del filone omicidi del procedimento scaturito dall’inchiesta “Scacco matto”.