Ci sarebbe stato un tentativo di avviare un’attività di spaccio di stupefacenti al- l’interno del carcere di Augusta da parte dei cursoti milanesi. Lo ha appurato la polizia durante l’indagine sfociata nel blitz “Zeus”, che ha portato la gip Dora Catena ad emettere 24 provvedimenti restrittivi (su richiesta delle sostitute procuratrici Assunta Musella e Tiziana Laudani, coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Ponzo) nei confronti di 22 soggetti considerati organici ai “milanesi” e due ritenuti componenti del clan Cappello. La droga sarebbe entrata, probabilmente, così come i telefoni in uso a Gabriele Pitarà per comunicare con l’esterno e impartire ordini, ma l’affare non sarebbe andato a buon fine per la difficoltà a reperire lo stupefacente a buon prezzo, nonché perché quello reperito sarebbe stato di scarsa qualità.
