La cosca Megna di Papanice aveva messo le mani anche su ristoranti e locali della movida notturna del lungomare di via Cristoforo Colombo a Crotone. Come? Ricorrendo a prestanomi, e a colpi di estorsioni e intimidazioni ai danni della concorrenza, per operare indisturbata. Lo ipotizza la Dda di Catanzaro con l’inchiesta “Cassandra” che all’alba di ieri ha portato la Guardia di Finanza di Crotone ad arrestare tre persone. Su richiesta dei pm Paolo Sirleo e Domenico Guarascio, allora in servizio alla Procura antimafia di Catanzaro, il gip distrettuale Piero Agosteo ha disposto la misura cautelare in carcere per Gianluca Pennisi (50 anni) e Gaetano Russo (45) e i domiciliari per Nicola Siniscalchi (51). Devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa. estorsione e trasferimento fraudolento di valori aggravati dall’agevolazione mafiosa. Contestualmente, il gip ha ordinato il sequestro di beni mobili e immobili del valore di un milione di euro.
