Le difficoltà economiche in pieno lockdown, la richiesta di aiuto alle persone sbagliate e l’inizio di un calvario culminato con la denuncia alle autorità. Dalla ribellione di un imprenditore bresciano ha preso le mosse l’indagine della Dda di Brescia sui presunti episodi di estorsione con metodo mafioso avvenuti nel Bresciano durante la delicata fase di emergenza pandemica. Un approfondimento di circa un anno che ha condotto, ieri mattina, all’esecuzione di 16 misure cautelari, di cui 14 in carcere, per soggetti legati alla ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro e, in particolare, alla cosca dei Facchineri di Cittanova.
