Da Maldarizzi a Frezza: così il clan Parisi faceva gli affari

La società titolare della concessionaria automobilistica Maldarizzi di Bari avrebbe agevolato un esponente di spicco del clan Parisi nelle sue attività e dal clan avrebbe ottenuto in cambio protezione. C’è un’accusa grave alla base del provvedimento di amministrazione giudiziaria per la Maldarizzi chiesto dalla Dda, pur in assenza di soci o amministratori tra gli indagati, e disposto dal Tribunale di prevenzione. E c’è un lavoro delicatissimo affidato all’amministratore Luca D’Amore, che avrà un anno di tempo per capire se la società abbia subito in silenzio la coercizione del gruppo criminale tramite la longa manus di Tommaso Lovreglio, nipote del boss Savino Parisi e anima del clan mentre lo zio era in carcere e il cugino Tommy si dedicava ad altre imprese.