Dal bagarinaggio allo spaccio di droga. Anche la ‘ndrangheta fa affari negli stadi.

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Bagarinaggio, ricatti, violenza, traffico di droga, associazione mafiosa: l’intreccio fra ultrà e malavita è una costante del calcio e l’inchiesta di Torino è solo l’ultimo episodio, arrivato dopo l’omicidio a Roma di Fabrizio Piscitelli, “Diabolik”. Nel 2017 una relazione della Commissione antimafia, allora presieduta da Rosy Bindi, portò alla luce commistioni fra malavita organizzata e mondo del tifo organizzato. «A Torino la ‘ndrangheta si è inserita come intermediaria e garante nell’ambito del fenomeno del bagarinaggio gestito dagli ultras della Juve, arrivando a controllare i gruppi che avevano come riferimento diretto la ‘ndrangheta», scrivevano i commissari, nella relazione su mafia e sport.