Dalla “cantata” di Buscetta al sequestro da 30 milioni. Scacco a Pilo, re del mattone.

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La notizia del sequestro di beni per 30 milioni da parte della Dia l’ha ricevuta nella casa in provincia di Roma dove vive da molti anni. Ma Giovanni Pilo è stato un costruttore edile molto noto a Palermo negli anni Ottanta, condannato al maxiprocesso a sette anni e riconosciuto come affiliato alla famiglia di San Lorenzo Colli. Due gli arresti in vent’anni. Il primo nel 1984, nella notte del 30 settembre, subito dopo le prime dichiarazioni di Tommaso Buscetta che diedero il via a 60 mandati di cattura. Il suo esordio nelle cronache giudiziarie risale al 1966, quando venne denunciato per omicidio colposo. Poi, nel 1977, fu condannato in appello per detenzione abusiva di armi e munizioni in concorso.