Da trent’anni è un mistero, destinato a durare ancora. Nei mesi scorsi, la procura generale di Palermo aveva chiesto due arresti per l’omicidio dell’agente Nino Agostino e di sua moglie Ida Castelluccio: per i boss Nino Madonia e Gaetano Scotto. Ma ieri il giudice delle indagini preliminari Marco Gaeta ha rigettato la richiesta di custodia cautelare. Per il gip, non ci sono sufficienti elementi per stringere il cerchio delle responsabilità attorno al capomafia del mandamento di Resuttana, in carcere dal dicembre 1989, e per il mafioso dell’Acquasanta da sempre ritenuto trait d’fra Cosa nostra e ambienti deviati dei servizi segreti.
