Dalla pista nera si era partiti e a quella si ritorna. Piersanti Mattarella, quindicesimo presidente della Regione siciliana, venne ucciso nello spazio di mezzo tra la caduta del suo governo e la celebrazione di un congresso della De che lo avrebbe portato ancora di più al centro della scena politica, il 6 gennaio del 1980. Formidabile il suo rinnovamento con la stagione del centrosinistra e il modello di una Sicilia con le “carte in regola”. L’inversione di rotta impressa da Mattarella era un colpo al cuore degli interessi di Cosa nostra. Ma qui sta il punto che ora il verbale desecretato dell’audizione a Palermo, il 22 giugno del 1990, della commissione parlamentare antimafia, pone di nuovo al centro.
