Denaro ai familiari dei detenuti per rafforzare il legame con i clan

Sempre attuale nelle ’ndrine reggine di ogni area del capoluogo e della provincia l’antica, e mai accantonata, regola di contribuire al sostentamento economico dei familiari dei detenuti. Una disponibilità manifestata, e soprattutto messa in pratica con versamenti “una tantum” o periodici a seconda dalle esigenze singole, dalle cosche di Scilla. Uno scenario che emerge dal ventaglio delle contestazioni della Procura distrettuale antimafia nei confronti degli imputati del processo “Nuova linea”. Colpite duramente dalle precedenti parallele retate – “Alba di Scilla 1 e 2”, “Cyrano”, “Lampetra” – i capiclan si attivano a contribuire economicamente alle spese dei familiari dei detenuti. Quadro d’accusa ricostruito nell’ordinanza di custodia cautelare e nell’informativa redatta dall’Arma dei Carabinieri che sarà sviscerata nella prossima udienza in Tribunale collegiale del processo “Nuova linea”.