Attirata in una trappola e frustata con una corda per imporle di ritrattare quanto dichiarato agli inquirenti. Aggressioni e minacce durate mesi, fino a quando gli investigatori sono riusciti a incriminare i due parenti della giovane che, dopo le violenze sessuali del branco, avrebbe dovuto sopportare anche quelle dei suoi familiari. Questo è quanto emerso dall’indagine congiunta di polizia e carabinieri di Palmi che, nella giornata di ieri, hanno incriminato due persone della frazione Castellace di Oppido Mamertina. Si tratta di una donna di 78 anni posta agli arresti domiciliari, mentre a suo figlio di 47 è stata notificata una misura di divieto di avvicinamento alla ragazza. Le indagini sfociate nell’operazione di ieri si innestano nell’inchiesta denominata “Masnada”, coordinata dalla Procura di Palmi, nella quale erano stati coinvolti 13 giovani e giovanissimi di Seminara accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di due ragazze – all’epoca dei fatti ancora minorenni – una di Seminara e l’altra di Oppido Mamertina.