Depistaggio Borsellino. I pm di Caltanissetta scovano altri 5 testimoni. “La borsa era alla Mobile”

Trent’anni dopo, via D’Amelio è ancora un buco nero da cui continuano a riaffiorare testimoni, immagini, dettagli e contraddizioni di quel 19 luglio. Resta invece nascosta, chissà dove, l’agenda rossa di Paolo Borsellino, che qualcuno trafugò in quell’inferno di fiamme e distruzione che inghiottì sei vite. Per questa ragione la procura di Caltanissetta continua a cercare. E qualcosa di importante è emerso negli ultimi tempi: i magistrati hanno trovato cinque nuovi testimoni di quel pomeriggio. «Testimoni che sono a conoscenza di dettagli importanti sulla borsa di Paolo Borsellino, dettagli non noti», dice il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso al processo per il depistaggio delle indagini, che vede imputati davanti alla corte d’appello presieduta da Giovanbattista Tona tre poliziotti (per l’ex dirigente del gruppo Falcone Borsellino, Mario Bò, e per l’ex ispettore Fabrizio Mattei è scattata la prescrizione in primo grado, l’ex ispettore Michele Ribaudo è stato invece assolto). Anche i testimoni sono appartenenti alla polizia di Stato.