Depistaggio, pentito Barbieri: «Mi chiesero di tradire latitante ma rifiutai»

«Nel 2002 Pietro Riggio venne a casa mia con un sacchetto e mi chiese se fossi disponibile a collaborare con lui che era in contatto con persone delle istituzioni e si era messo a disposizione per la cattura di latitanti. Mi chiese se avessi potuto dargli una mano perché ne avrebbe tratto benefici dal punto di vista economico e giudiziario. Diceva che lo avrebbero riammesso a lavorare nella polizia penitenziaria». L’ha detto il pentito Carmelo Barbieri, sentito oggi come teste all’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta nell’ambito del processo per depistaggio a carico di due ex generali dei carabinieri, oggi in pensione, Angiolo Pellegrini e Alberto Tersigni, accusati di non aver dato il giusto peso, quando erano in forza alla Dia, alle rivelazioni del pentito Pietro Riggio su importanti indagini: dalla cattura di Bernardo Provenzano al progetto di attentato al giudice Leonardo Guarnotta che presiedeva il processo a Marcello Dell’Utri.