Nino Di Matteo è al Csm. Chiuso nella sua stanza. Per un’intera giornata, lunedì dopo la sua telefonata a “Non è l’arena”, è stato irraggiungibile. Poi ieri eccolo di nuovo disponibile. Con la voce vagamente angosciata di sempre. Non vuole dire nulla. Lo premette. Insisto. Il giudice Di Matteo dichiara:«Ho tenuto il telefono spento, ho lavorato. Quello che avevo da dire sono riuscito a dirlo nella telefonata, non voglio commentare i fatti». «Sì, i fatti sono quelli, il mio ricordo è preciso e circostanziato».
