Di Salvo assolto per due omicidi

Era l’unico “tarlo” di un maxiprocesso blindato, già sigillato dalla pronuncia della Cassazione nel marzo dello scorso anno, con una pioggia di ergastoli a capi e gregari di Cosa nostra barcellonese. Carte giudiziarie per la “mattanza”, vent’anni di omicidi a cavallo tra gli anni ’90 e 2000 all’ombra della mafia, raccontata dall’operazione Gotha 6. L’unico dubbio che i giudici della Cassazione avevano espresso a marzo del 2022 era rappresentato dall’attribuzione al boss Salvatore “Sem” Di Salvo del profilo decisionale di due omicidi, quelli di Felice Iannello a Falcone il 5 marzo 1996 e Domenico Pelleriti a Terme Vigliatore il 24 luglio 1993 (Di Salvo è condannato per altri omicidi, quindi anche per lui altri ergastoli sono definitivi). E per questo avevano ordinato un nuovo processo d’appello a Reggio Calabria. Ieri il processo si è concluso con l’assoluzione piena per Di Salvo, considerato dalla Distrettuale antimafia per anni il “reggente” della famiglia mafiosa barcellonese dopo il boss Giuseppe Gullotti.