Droga a Camaro, nomi che tornano

Gli stessi cognomi e i soprannomi che ritornano. Per esempio i Genovese della stirpe degli “indigeni”, poi i Ferrante, e i Prugno. Un traffico di droga che promette tra le sue pieghe ancora coperte, di cambiare completamente la prospettiva di un duplice omicidio. E Camaro che “riconquista” un ruolo nella rete della criminalità organizzata. Una volta quel feudo si chiamava “zona centro”, l’ultimo a governarlo è stato Carmelo Ventura insieme al decano Santi Ferrante – lo ha scritto più volte la Dia -, prima ancora era territorio assoluto del boss poi pentito Luigi Sparacio. Ma questi sono fatti mafiosi degli anni ’90, che quasi nessuno si ricorda più. L’operazione antidroga coordinata dalla pm della Dda Antonella Fradà che ha lavorato con la Mobile, nata durante le indagini per il duplice omicidio di Camaro, sfociata martedì in una decina di arresti, ci dice alcune cose. Soprattutto che in un primo momento non era forse stata compresa appieno la figura emergente di Claudio Costantino, il 39enne ritenuto a capo del giro di stupefacenti e attualmente in carcere per il duplice omicidio del 2 gennaio 2022, quando uccise Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò con una calibro 9per21 che non è stata mai più ritrovata.