Droga, sangue, onore la grande ascesa del clan degli albanesi

Droga e pistole. Sangue, onore e vendetta. Fedeli con gli amici, spietati coi rivali. Così i gruppi albanesi si stanno prendendo il controllo delle piazze di spaccio di mezza Italia. A Roma, dove si sono fatti le ossa grazie a Fabrizio Piscitelli, come nel resto della regione. Dietro la morte di Kasem Kasmi, ucciso dal connazionale Michea Zaka sabato sera, oltre alla presunta ipotesi sentimentale, si nasconderebbe una faida tra gruppi per il controllo dello spaccio sul territorio, dove gli albanesi la fanno da padrone. Il cuore del traffico è la zona del Casermone, una piazza che garantisce oltre 15milaeuro al giorno di guadagni. Le armi e la droga qui sono di casa, così come gli arresti di giovani albanesi. L’ultimo, poco meno di 4 giorni fa, è stato fermato dai carabinieri con una pistola semiautomatica con il colpo in canna. Per questo la plateale esecuzione di sabato sera non lascia stupito chi assiste da anni all’ascesa della criminalità albanese, con cui tutti ormai devono fare i conti.