«Il ricorso è inammissibile». La Corte Suprema di Cassazione (presidente Angelo Costanzo, relatore Debora Tripiccione) ha detto no alla richiesta della Procura antimafia di applicare una misura cautelare nei confronti di Sergio Rugolino, uno degli indagati a piede libero dell’operazione “Ducale”, l’inchiesta che ha svelato svariate dinamiche mafiose nella frazione collinare nord Sambatello dove avrebbero operato presunti esponenti della cosca Araniti e dove sarebbero stati convogliati consensi elettorali a favore di candidati alle elezioni regionali e comunali del 2020-2022. Prevale quindi davanti ai Giudici Supremi la tesi difensiva argomentata dai suoi difensori, gli avvocati Guido Contestabile e Francesco Giovinazzo del Foro di Palmi. La posizione di Sergio Rugolino è inerente un’ipotesi d’accusa di scambio elettorale politico-mafioso: per gli inquirenti sarebbe stato tra chi «accettava la promessa di procurare voti» per i candidati sponsorizzati dalla cosca Araniti.
