Due testimoni e la donna fatale il giallo dell’esecuzione di Lello

Due testimoni dell’agguato del 1 aprile, che hanno descritto la donna «alta e bionda» che era alla guida dell’auto su cui viaggiava Lello Capriati – nipote del boss Tonino e fratello del reggente Filippo – quando gli hanno sparato addosso quattro colpi di pistola. E poi quel nome, che da tempo circolava tra le donne del clan di Bari Vecchia, a causa del legame extraconiugale con il nipote 41enne del boss. Ci hanno messo meno di 48 ore i poliziotti della Squadra mobile a ricostruire l’identikit della persona che la sera di Pasquetta ha visto l’uomo con cui si accompagnava ferito a morte, probabilmente ha visto anche chi gli ha sparato, ed è fuggita subito dopo che il 118 lo ha estratto dalla macchina per caricarlo sull’ambulanza. Nessuno ha potuto fermarla, forse nessuno ci ha nemmeno provato nel caos del momento, con una persona gravemente ferita di cui non si conosceva l’identità e i soccorritori impegnati in un’inutile corsa in ospedale per salvarla.