Cosa nostra paga ancora i colpi ricevuti in passato e non supera quelli recenti. Ma è viva, pericolosa, sta cambiando pelle e modi. Persino su Matteo Messina Denaro, tuttora indiscutibile e principale punto di riferimento, si addensano le nubi «di uno strisciante malcontento». Ma l’ennesima evoluzione – avverte nella sua ultima relazione semestrale, la Dia di Maurizio Vallone – non la rende meno pericolosa. Più silente, ma ancora in grado di asfissiare i quartieri con le estorsioni, più incline a stringere alleanze che a versare sangue, Cosa nostra oggi ha difficoltà a dotarsi di un vertice, ma con una gestione orizzontale del potere purtroppo funziona ancora benissimo.
