… e il killer parlava dalla sua cella con la donna e gli altri

Parlava dal carcere Claudio Costantino. Mentre era rinchiuso ad Augusta aveva a disposizione un telefonino. Chiamava la compagna Alessandra Patti e dava istruzioni, poi in alcuni casi era lei che passava il telefono agli altri del gruppo, i quali andavano a casa a ricevere istruzioni, in particolare a Francesco Genovese. È la gip Pastore che descrive tutto nella sua ordinanza di custodia cautelare: le conversazioni intercettate dimostrano come Costantino – scrive -, nonostante fosse stato tratto in arresto per duplice omicidio dopo diversi mesi di latitanza trascorsi nel territorio calabrese e si trovasse detenuto presso l’istituto penitenziario di Augusta (Sr), abbia mantenuto contatti all’esterno avendo in uso un’apparecchiatura telefonica mobile con una scheda sim del gestore Lyca Mobile, con cui riusciva a comunicare con la Patti.