Avevano formato una cellula della cosca di ‘ndrangheta Labate forti della storica militanza accanto ai potenti dei rioni di Reggio sud, Gebbione e Sbarre. E spendendo il loro nome pretendevano il pizzo in una sorta del racket delle onoranze funebri di quartiere, imponevano assunzioni nei negozi che venivano avviati nella loro roccaforte, disponevano di armi, curavano affari di droga. È scattata all’alba di ieri l’operazione “Cassa continua” condotta dalla Direzione distrettuale antimafia e dai Carabinieri di Reggio: sei le misure cautelari, di cui quattro in carcere e due ai domiciliari, a cui va ad aggiungersi la misura interdittiva a carico di un’impiegata del Comune di Reggio con sospensione per 12 mesi dall’esercizio di pubblico ufficiale o servizio.
