L’inchiesta “Aquilia”, antico nome di Acireale, si è conclusa con la disarticolazione della cosca acese legata Cosa nostra divisa in due gruppi che gestivano traffico di droga, furti ed estorsioni con l’arresto, oltre che di Nicotra, da parte dei carabinieri di Catania di altre 17 persone legate a Cosa nostra etnea.
Fatta luce su estorsioni che duravano da venti anni e che sono state interrotte, in alcuni casi, dalle «seconde generazioni» di imprenditori che hanno ammesso di essere vittime del racket. Chiariti anche movente e dinamica del tentativo di omicidio di Mario Giuseppe Tornabene, il 28 agosto del 2007: reggente della cosca di Sebastiano Sciuto, avrebbe disatteso gli ordini del boss, che avrebbe incaricato il figlio Stefano, di organizzare l’agguato.
