Uscito dal carcere quattro anni fa, si era fatto assumere da un noto ristorante romano, Ma al lavoro non ci andava affatto. Aveva ben altri “interessi” da portare avanti, tra cui la gestione occulta di un ristorante al Vaticano, le mani in pasta sul mercato ortofrutticolo di Roma, su quello ittico dalla Sicilia alla Capitale ed in Lombardia, ai traffici di cocaina con la Germania dove si era prodigato a ricostituire la cellula familiare, stringendo alleanze con la `ndrangheta. E pensava anche di “sbarcare” negli States. Il boss gelese Salvatore Rinzivillo aveva accolto l’invito dei fratelli Antonio e Crocifisso “Ginetto”, entrambi al 41 bis, di mandare avanti “gli affari di famiglia” e di espandere il predominio del loro clan, alleato con il boss “Piddu” Madonia e con i corleonesi di Totò Riina.
