«I mafiosi non si rassegnano ad arresti e processi – dice – in questi ultimi tempi si stanno dando un gran da fare per riorganizzarsi e mettere in piedi nuovi affari grazie alle opportunità offerte dalla ripartenza dopo l’emergenza Covid». L’imprenditore Arnaldo Maria Giambertone, che nel 2016 denunciò il racket, è preoccupato. «A Palermo è tornato ad esserci un clima che non mi piace», sussurra, mentre fuma una sigaretta dietro l’altra.
