Una precisa contabilità del voto. Con pezze d’appoggio. Giuseppe Castiglione, finito in manette lunedì nel blitz Mercurio, avrebbe preteso anche dagli esponenti mafiosi la tenuta di un “libro mastro degli elettori”. Ancora una volta a fare da “portavoce” dei desideri dell’onorevole era Domenico Colombo, che per la procura sarebbe stato la cerniera tra il politico e la cosca Santapaola-Ercolano. I pm, infatti, lo hanno iscritto nel registro degli indagati per associazione mafiosa, anche se Colombo è stato condannato in primo grado per concorso esterno nel processo “Sangue Blu”. Fu arrestato pochi giorni dopo la vittoria di Castiglione alle Regionali. Tutto schedato, dunque. Colombo lo diceva chiaramente a Rosario Bucolo, che è ritenuto un uomo di peso nel gruppo Santapaola-Ercolano del Castello Ursino. Bucolo, declinando un invito a pranzo con Castiglione, esorta Colombo a portare il “candidato” direttamente a casa a Librino. Sarebbe stata l’occasione per lanciare le sue “richieste” in cambio del “sostegno” elettorale alle Regionali 2022.
