Gli “affari” tra Mariano Foti e Pantè

Salvatore Foti e Tindaro Pantè hanno una personalità delinquenziale, e sono portatori di uno stabile e risalente inserimento nell’associazione mafiosa barcellonese. È questa l’analisi che compie la gip Simona Finocchiaro per i due principali indagati dell’operazione antimafia su Cosa nostra barcellonese e le sue infiltrazioni nel sistema del Superbonus edilizio, con la complicità di alcuni imprenditori locali che adesso sono accusati di concorso esterno all’associazione mafiosa. È una lettura ulteriore quella che ha compiuto la Procura diretta da Antonio D’Amato con i magistrati della Distrettuale antimafia e il lavoro investigativo dei carabinieri del Comando Provinciale. Che si innesta sulle evoluzioni compiute in questo ambito dal gruppo criminale tra il 2020 e il 2022, quindi in tempi molto recenti, con la mancanza oggettiva sul territorio del vecchio gruppo di capi storici, ormai tutti in regime di “41 bis”, e l’emergere per forza di cose di figure di medio livello che quando comandavano i vecchi boss non erano certo in prima fila.