Le parole di Irrera intercettato spiegano il meccanismo delle corse clandestine e lo spessore malavitoso dell’organizzazione: «Un’associazione trasversale di cui facevano parte malavitosi di Messina e di Catania, che organizzano insieme le gare clandestine e raccolgono le scommesse». Scrive così il gip di Messina, Maria Militello, nelle 212 pagine dell’ordinanza che ha portato all’arresto di 24 persone tra capi e gregari che organizzavano le corse clandestine di cavalli con un giro vorticoso di scommesse illegali. I magistrati ritengono che il ruolo apicale lo abbiano Giuseppe Irrera e Sebastiano Grillo, organizzatori delle competizioni, coloro che prendono le decisioni e gestiscono ingenti somme di denaro che, inoltre, veniva reinvestito in attività dove i beni venivano intestati fittiziamente ad altre persone.
