I carnefici di Occorsio e il filo nero mai reciso con la destra di governo

C’è una complessità di intrecci neofascisti con la politica e gli affari che portano il 10 luglio 1976 all’uccisione a Roma del magistrato Vittorio Occorsio. L’agguato viene preparato dagli estremisti di destra e lo esegue Pierluigi Concutelli, “il comandante” militare di Ordine nuovo, gruppo fondato da Pino Rauti. Tiratore scelto, esperto di esplosivo, Concutelli — morto un anno fa — era cresciuto politicamente a Palermo nell’organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano, ma è stato anche massone nella loggia Camea frequentata da uomini di Cosa nostra, venerato dai neofascisti della generazione di Giusva Fioravanti e ancora oggi dalla gioventù meloniana come testimoniato dall’inchiesta di Fanpage.