I nuovi boss sono diventati padroni. Lo Stato è lontano e Cetraro ha paura

La ’ndrangheta a Cetraro è tornata famelica e vorace sotto la guida dei nuovi boss. Il cambiamento epocale che si sta vivendo all’interno delle cosche si percepisce dai fatti che hanno riportato il clima di terrore tra la gente. L’allerta sul litorale tirrenico del Cosentino è massima. Omicidi, incendi dolosi e intimidazioni sono parti di una strategia criminale ben precisa. Nuovi boss e nuovi reggipanza colpiscono senza lasciare traccia. Come in passato si fa leva sulla paura e sull’omertà diffusa in un paese che sembra sfiduciato. Pochi denunciano. Francesco Occhiuzzi, volto televisivo locale, per trent’anni taglieggiato dagli usurai, solo recentemente ha deciso di collaborare con la giustizia. Ma la maggior parte dei taglieggiati paga e cala la testa davanti ai califfi della mafia. Cetraro si è risvegliata tra le fiamme dolose che hanno inghiottito dieci mezzi dell’impresa “Ecologia Oggi” che cura l’igiene urbana della città. Adesso si attende la risposta dello Stato invocata dal segretario del Copasir, il deputato Ettore Rosato. Una risposta invocata anche dal sindaco, Giuseppe Aieta.