I pranzi del boss tra amici di mala e dirigenti di Coni e Lazio

La Lazio, la radio, la strada. A proprio agio tra i palazzi del potere. Così come in curva Nord, dove la bandiera con il suo simbolo, quello di Diabolik, continua a sventolare a ogni partita. Quello che emerge dalla lettura dell’agenda di Fabrizio Piscitelli è il ritratto di un uomo che sfugge alle classificazioni. Accanto al narcos, c’è il capo ultrà, l’imprenditore e il mediatore che cura i rapporti con le massime istituzioni sportive nazionali. Un giorno a cena con il narcos il “Furfante” Alessandro Capriotti, l’altro a pranzo con Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute che gestisce lo stadio Olimpico. Il nome del super dirigente sportivo è segnato sulla Greenwitch del Diablo il 9 luglio, un mese prima dell’omicidio: “pranzo Coni, Diego Nepi”. All’epoca dei fatti Nepi era direttore Marketingdi Coni Servizi e sarebbe stato incontrato dal Diablo per un presunto progetto con cui il capo ultrà laziale voleva riunire i tifosi. Nepi, che in questo momento si trova ad Auschwitz insieme al ministro dello Sport Andrea Abodi, non ricorda se ci sia stato l’incontro.