La baby gang della movida tra selfie con la cazzottiera e la chat 41 bis: “Scanniamoli”

Un telefonino smarrito in via Candelai, dopo l’ennesima aggressione di una baby gang, ha aperto un mondo ai poliziotti della squadra mobile. «Vita, mi servono due cazzottiere per domani sera» , diceva uno degli ultimi sms. «Dobbiamo scannare a quattro». E ancora un altro messaggio: «Alle tre fatti trovare alla stazione che abbiamo una sciarra». Qualche minuto prima, il branco aveva pestato a sangue tre ragazzi. All’improvviso, senza alcuna motivazione. Era il 4 dicembre dell’anno scorso. Quel telefonino ha portato i Falchi della Mobile negli abissi della movida violenta di Palermo. E, ora, cinque componenti della baby gang sono stati portati in una comunità, come chiedeva la procura per i minorenni diretta da Claudia Caramanna. Due quindicenni, due sedicenni, un diciassettenne. Tre arrivano da Brancaccio, uno da Cruillas, uno dal Villaggio Santa Rosalia. Uno frequenta l’istituto Nautico, uno l’Alberghiero. Uno fa il barbiere.