Soggetti ritenuti vicini a clan di ‘ndrangheta e di camorra si sarebbero divisi per anni le piazze di spaccio a Roma in un accordo di “pacifica” collaborazione e convivenza. È quanto emerge dall’operazione antidroga denominata “Akhua” eseguita dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri, coordinati dalla Dda della Capitale, che ha all’alba di ieri ha portato all’emissione di una ordinanza cautelare nei confronti di 33 indagati. Nei loro confronti le accuse sono, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, cessione e detenzione ai fini di spaccio di droga, aggravate dall’uso delle armi ed altro.
