Ciccio Napoli, considerato il numero 1 di Cosa nostra catanese, è stato un fiume in piena all’udienza del Riesame, lo scorso ottobre. Una difesa, con tanto di riferimenti a verbali e ordinanze, che però non ha convinto i giudici del collegio che lo hanno, infatti, lasciato in carcere. I dettagli di quello che il nipote di Salvatore Ferrera (‘u Cavadduzzu) e figlio di Grazia Ferrera (cugina di Nitto Santapaola) ha detto è riportato nero su bianco nelle motivazioni del Tribunale della Libertà che sono state depositate da qualche giorno. «I tredici anni di detenzione scontati – ha detto Napoli nelle lunghe dichiarazioni spontanee – sono serviti a farmi decidere di cambiare vita». Il boss, che già sta affrontando l’udienza preliminare dell’inchiesta Sangue Blu che a fine settembre lo ha portato in cella, ha parlato delle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia che avevano fatto il suo nome – ancor prima della sua scarcerazione nel 2019 – come nuovo reggente della famiglia Santapaola-Ercolano.
