Gli insospettabili complici dei boss dei Nebrodi avevano suggerito un trucco semplice, ma parecchio efficace, per evitare i controlli. Bastava non indicare l’iban delle società che richiedevano i finanziamenti e d’incanto le pratiche venivano temporaneamente accantonate. Per prassi, in questi casi, le liquidazioni avvenivano soltanto in un secondo momento. E, a quel punto, i controlli non venivano più fatti. L’inchiesta della procura di Messina che lunedì ha portato a condanne per 600 anni di carcere nei confronti di 91 imputati ha svelato tutta la fragilità del sistema: fra il 2010 e il 2017, l’Unione Europea ha versato 5 milioni di euro a 151 aziende agricole della provincia di Messina in mano ai boss dei Nebrodi, quelli di Tortorici. La mafia più antica della Sicilia si era lanciata nel modernissimo business dei finanziamenti, affinando stratagemmi sempre più raffinati per evitare il Protocollo antimafia voluto dall’ex presidente del Parco Giuseppe Antoci.