La Procura ribadisce le accuse agli emergenti dei “Nasone-Gaietti”

La legge delle ‘ndrine su Scilla. Per la Procura antimafia, che ieri all’Aula bunker ha avviato la requisitoria a carico delle 17 persone sul banco degli imputati nel processo con rito abbreviato “Nuova linea”, gli emergenti della cosca “Nasone-Gaietti” esercitavano una pressione criminale ad ampio raggio nella cittadina simbolo della costa Viola e perla del Tirreno reggino: dalle estorsioni agli imprenditori che si aggiudicavano appalti pubblici e lavori di edilizia privata al racket del pesce spada non lasciando spazio ai ristoratori ai quali veniva imposta la fornitura dei giganti del mare catturati proprio nelle acque tra Scilla, Bagnara, Villa San Giovanni e Palmi, del pescato di stagione e di altri prodotti alimentari a favore di una ditta espressione della ’ndrangheta.