La sbandata e la condanna di “Armani”.

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A Catania si può morire anche soltanto per essere andati fuori strada e avere danneggiato l’auto avuta in prestito da un “amico”. Sembra esserci anche e so-prattutto questo, al di là dell’appartenenza della vittima al gruppo di Lineri guidato dai fratelli Crisafulli, alla base dell’omicidio di Salvatore “Giorgio Armani” Di Pasquale, lo stesso su cui hanno indagato i carabinieri del Ros di Catania guidati dal tenente colonnello Antonio Parillo e che per tali fatti, coordinati dalla procura distrettuale di Carmelo Zuccaro, hanno arrestato i quattro componenti di quel gruppo di fuoco, entrato in azione nella piazzetta di via Ustica il 29 aprile 2004: Luigi Ferrini, Angelo Pappalardo, Pietro Privitera e Marco Strano.