Una mafia violenta. Spietata. Che non crede nella diplomazia. Il blitz “Saracena” sancisce il ritorno dei Montagno Bozzone nello scacchiere criminale. Non sono bastate operazioni, arresti, protocolli antimafia. Il boss di Bronte, che per anni è stato in guerra con Turi Catania, l’altro mafioso etneo protagonista della mafia dei Nebrodi (o dei Pascoli), è ritenuto il referente storico dei Mazzei a Bronte e in tutto la zona etnea. Messe a posto, racket e droga. Questi gli affari della cellula diretta da Eugenio Spitaleri nella suggestiva Maniace. Il gruppo mafioso avrebbe ripreso quota grazie all’assenza di Turi Catania, l’uomo che – come ha raccontato il super pentito Santo La Causa – fu fatto nel 2007 uomo d’onore e riuscì a “governare” con il sigillo criminale dei Santapaola-Ercolano. Nei suoi progetti ci sarebbe stato anche quello di “togliersi” di mezzo il suo rivale Ciccio Montagno Bozzone, ma i vertici catanesi non gli diedero l’appoggio che cercava. «Risolvili da solo le cose in paese», gli avrebbero detto.
